mercoledì 20 giugno 2012

RIFLESSIONI POST MERCATINO (PARTE PRIMA): ORGANIZZAZIONE E PARTECIPAZIONE

E’ la stagione dei mercatini e se ne sta discutendo molto sul web:farli, non farli, perché, pro e contro…io non mi sento in grado di consigliare, anche perché ancora sto cercando di capire cosa fare di me stessa.
Ma mi sono imposta, (dopo essermi imposta di partecipare), di mettere nero su bianco le sensazioni vissute, con molta semplicità e franchezza, e non per criticare gli altri, ma solo per avere un promemoria scritto su cui ragionare ed eventualmente per confrontarmi in futuro.

L’organizzazione

Questo mercatino era organizzato dalla pro loco del paese, quindi da un’associazione molto semplice, che non millanta di scovare nuovi talenti, ma che organizza feste per far divertire un po’ tutti.
Questo ovviamente ha i suoi pro e contro: sicuramente il pro sta nel prezzo decisamente abbordabile, anzi quasi irrisorio, il contro è stato un po’ nella dislocazione degli espositori, abbastanza dispersiva.
Né pro né contro è il controllo dei partecipanti, ovvero non vi era una selezione preventiva in base agli oggetti proposti, e quindi ci si è ritrovati ad avere la solita abbondanza di banchetti da bigiotteria, anche non troppo artigianale e di scarsa qualità, ma d’altro canto se ci fosse stata una selezione non sarebbe più stato il mercatino degli hobbysti di paese e avrei potuto rischiare anch’io di esserne esclusa. Quindi questo elemento né buono né cattivo, solo un parametro di scelta personale.

La gente

Non vorrei buttarmi sullo studio sociologico, anche perché non ne sono in grado e sarebbe oltrettutto noioso più di quanto già non lo sia questo post!
Però è innegabile che ci sono degli atteggiamenti delle persone che si sono ripetuti durante tutta la giornata e che ovviamente (soprattutto a me!) fanno riflettere.
Principalmente c’erano due filoni:
la gente che passava davanti senza nemmeno guardare cosa esponevi, probabilmente fin troppo annoiata dal vedere i soliti banchi zeppi di bigiotteria, e che davano l’impressione di essere li solo per non passare un altro pomeriggio davanti alla tv ; e poi c’erano quelli che passavano e con la coda dell’occhio davano uno sguardo, si accorgevano che c’era qualcosa di diverso dagli altri banchi, ma per paura che li avvicinassi insistentemente e gli facessi pagare solo per guardare, iniziavano a camminare più velocemente allontanandosi sempre di più come respinti da un campo magnetico.

La sensazione generale degli espositori è stata comunque quella di essere di fronte ad un pubblico poco interessato, e questo forse è anche dovuto dalla ristrettezza economica che ci attanaglia in questi mesi e che ovviamente ci fa rinunciare in primo luogo ad oggetti che , seppur fatti con tanto impegno e tanto amore, sono comunque oggetti superflui.

Ok decisamente questo post sta diventando troppo lungo, quindi nei prossimi giorni vi parlerò a puntate anche degli altri aspetti su cui sto riflettendo, dalla compagnia avuta, all’esposizione, alle critiche personali sul mio lavoro!

A presto!

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