martedì 13 novembre 2012

A PROPOSITO DI ENFATIZZAZIONI...

Oggi metto nero su bianco ciò che da tempo accompagna le mie riflessioni creative.

Mi sono fatta parecchie critiche in questo anno…ho cambiato e sto cambiando molti tasselli nella mia creatività, eppure c’è una cosa che non riesco a cambiare, seppur credo che sia una delle più penalizzanti per il mio lavoro, e forse anche per la mia vita.

Tante volte mi avete sentito dire scherzando “non sono abbastanza fashion” , in realtà, al di là dello scherzo, questo è il primo aspetto che mi penalizza. Se mi guardo intorno e prendo come esempio i lavori di fashion designer molto apprezzati al momento, mi rendo conto che la moda è sinonimo di esagerazione. Si è fashion se si riesce a stupire e mi rendo conto che lo stupore va di pari passo con l’enfatizzazione, che sia di forma , di colore, di dimensione.

Quindi quando dico che “non sono fashion” dico che non mi riconosco in questa visione della moda, perché sono ancora legata alla moda come sinonimo di eleganza e femminilità, e credo anche che un gioiello non debba essere di intralcio per i nostri naturali movimenti. Ciò inevitabilmente si rispecchia in ciò che creo, che quindi appare dimesso in questo contesto.



Collana in pelle e rame recuperati

E la stessa cosa vale in paragone al discorso riciclo e recupero.

Guardando lavori di eco designer , mi rendo conto che l’oggetto che viene recuperato ha una posizione di rilievo rispetto manufatto stesso, ed è praticamente sempre riconoscibile.

Molto spesso, tra l’altro, viene confusa l’idea di recupero con un semplice “cambio di destinazione d’uso” . Mi spiego facendo un esempio molto semplice: suscita più interesse l’inserimento di una forchetta di plastica in una collana, piuttosto che un pezzettino di scarto di pelle, anche se nel 99% dei casi la forchetta non è mai stata usata come forchetta, ma è stata presa come nuova e messa in un contesto che non è il suo. Quindi il concetto di recupero decade, ma ciò viene offuscato dallo stupore di vedere un bijoux fatto con una posata di plastica.

Collana realizzata con pelle, rame e legno recuperati

Proprio per questi motivi mi sento di dire che non cedo su questo aspetto, che continuerò a studiare i miei bijoux in modo che la materia recuperata non emerga prepotentemente, ma anzi venga plasmata per collaborare con l’armoniosità del gioiello, che a sua volta non sarà predominante su un ipotetico outfit, ma sarà un piccolo tocco di eleganza in più da utilizzare nella quotidianità.


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